Il tennista tedesco, numero quattro al mondo, a processo mentre vince e convince al Roland Garros, passa ora al contrattacco
Non sarà facile per uno come lui, il numero quattro al mondo Alexander Zverev, dividere i pensieri tra Parigi e Berlino. Sulla celebre terra rossa del Roland Garros sta stupendo tutti, e finora non ha trovato grossi ostacoli da sormontare. A Berlino invece è cominciato un processo che lo vede sul banco degli imputati.
Zverev ha superato sabato Tallon Griekspoor tra mille difficoltà, perché il tedesco ha beneficiato degli errori fin troppo banali da parte del tennista olandese. Alla fine l’ha spuntata e per lui è stata una doppia vittoria, dato che intende dimostrare di essere totalmente concentrato sul Roland Garros e di non voler pensare alla vicissitudini giudiziarie di cui è suo malgrado protagonista.
Zverev poco prima di cominciare il terzo turno ha ricevuto la notifica da parte del tribunale di Berlino: è accusato dall’ex compagna, l’influencer Brada Patea, di violenza domestica. Un’accusa molto grave che però per la federazione internazionale di tennis non comporta sanzioni immediate o stop della partecipazione alle competizioni: a differenza di altri sport, il tennis permette di far gareggiare anche gli atleti accusati di qualche tipo di reato.
Processo Zverev, difesa del tennista passa al contrattacco
Secondo l’accusa della ragazza, le violenze di tipo domestico risalirebbero al maggio 2020: ella ha detto che l’ex compagno l’avrebbe sbattuta al muro mettendogli le mani attorno al collo. Di questa cosa la Patea ne avrebbe fatto menzione soltanto a poche amiche, decidendo di denunciare Zverev dopo tre anni.
Al contempo però, in occasione della prima udienza del processo a carico del tedesco, il suo avvocato ha voluto esporre la posizione del tennista: a detta del legale infatti i rapporti tra i due erano ottimi e ha sottolineato che esistono video e fotografie dove entrambi appaiono sorridenti in quel maggio 2020. “La coppia andava d’accordo ed è andata a cena con sua madre ad Amburgo di buon umore”, ha detto l’avvocato di Zverev.
Insomma, non vi erano segnali di discordia tra i due e anzi, a detta sempre del legale, la Patea si sarebbe “inventata tutto pur di aumentare il proprio numero di follower su Instagram e TikTok“. Una posizione che soltanto il tribunale di Berlino deciderà se sarà vera o falsa.