Calcio italiano, la brutta notizia ha scosso i tifosi e non solo: è successo a Treviso, non c’è stato niente da fare.
Se l’è portata via nel giro di due anni. E a nulla è valso il suo tentativo di prenderla filosoficamente, di battersi contro quel mostro invisibile che stava mettendo a durissima prova il suo corpo e anche la sua mente. Non c’è stato nulla da fare, purtroppo, per Barbara Carron, che nella giornata del 6 giugno si è spenta a Casa dei Gelsi, a Treviso, dove era ricoverata da venerdì pomeriggio.
Le era stata diagnosticata una forma di tumore molto grave, un sarcoma che, alla fine, è costato la vita all’imprenditrice 51enne, con un passato nel mondo del calcio italiano. Oltre ad essere ai piani alti dell’azienda che portava il suo cognome, da tempo leader nel mondo delle costruzioni, Barbara è stata a lungo vice presidente del Calcio Padova. Ha avuto un ruolo importantissimo nella società veneta dal 2005 al 2013 e il suo ruolo le ha permesso di vivere da vicino alcuni dei momenti più gloriosi della società.
Era in cabina di regia quando la squadra conquistò la promozione in Serie B, e c’era anche quando si salvò al Nereo Rocco di Trieste, o quando sfiorò la massima serie in finale contro il Novara. La Carron era nata ad Asolo ma viveva a Treviso: Padova era però la sua città del cuore, tanto è vero che, come riporta il Messaggero, la frequentava assiduamente, non solo per via del ruolo che rivestiva nell’ambito della società.
Calcio, che brutta notizia: se n’è andata Barbara Carron
Archiviata l’esperienza al Padova Calcio, ha fatto di tutto, nel corso degli ultimi due anni della sua vita, per raccontare la quotidianità delle persone che, come lei, sono costrette a convivere con il cancro.
Lo ha fatto senza ipocrisia, senza paura, in maniera limpida e cristallina. E leggere uno dei suoi ultimi post su Instagram equivale, oggi, a ricevere un vero e proprio pugno nello stomaco: “Non pensate di avere tempo in eterno perché non è così. Vi sbagliate. Pensiamo che tutto torni. Che di tempo ce ne sia in abbondanza: non è così. Il tempo è un’incognita e noi dobbiamo approfittarne perché ogni cosa è regalata, è un dono. Un dono meraviglioso che la Madre Terra ci mette a disposizione. Tutto cambia. Questa per me si cambia fortuna. Questa per me si traduce in sincronia di situazioni che poi ne creano altre ed altre ancora”.
Sapeva, Barbara, che il tempo a sua disposizione stava ormai per scadere, motivo per il quale il suo messaggio è doppiamente commovente. Lo è anche quello che la sorella, nelle scorse ore, ha postato facendo le sue veci: “Quando ho saputo della mia malattia è stato l’inizio di un viaggio, la paura e la scoperta di una me che non conoscevo. L’universo toglie e restituisce. Credo che la Vita si regga su questo equilibrio: Dare e Avere. Ho dato un senso a ciò’ che mi era successo ed ho ricevuto tanto amore. Scrivo per mia sorella Barbara, lei ci teneva. Questo il suo pensiero 5 mesi prima della sua recidiva, che purtroppo ci ha tolto troppo presto la sua anima bella, riposa in pace Sister”.